Bronzo storico per l’Italbasket: la Nazionale femminile prevale sulla Francia

Dopo trent’anni l’Italia del basket femminile torna sul podio europeo: le Azzurre conquistano un bronzo memorabile battendo nettamente la Francia 69-54. È il punto di svolta per un intero movimento.

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Image Credits: media LBA

Trent’anni dopo lo storico argento di Brno 1995, l’Italia femminile del basket torna sul podio europeo. E lo fa nel modo più netto, battendo la Francia 69-54 nella finale per il terzo posto dell’EuroBasket Women. Un bronzo che ha il sapore della rinascita, del riscatto e dell’identità ritrovata. Non è solo una medaglia: è il certificato di qualità di un progetto tecnico che ha saputo trasformare delusioni in energia, limiti in opportunità e un gruppo di atlete in una squadra vera.

Un percorso lungo, fatto di scelte coraggiose, gestione del talento e capacità di costruire fiducia. Questo podio è la consacrazione di un gruppo giovane, resiliente e coeso, e del lavoro intelligente del commissario tecnico Andrea Capobianco, tornato in panchina per dare una scossa e, a giudicare dai risultati, c’è riuscito in pieno.

Dominio mentale e tattico: la Francia annientata

La Francia – che dal 2009 non mancava un podio europeo – è stata travolta da una difesa azzurra feroce e lucida, tenuta a soli 54 punti grazie a un’intensità costante e a una lettura tattica perfetta. La squadra di Capobianco ha risposto colpo su colpo, dimostrando capacità di gestione anche nei momenti più delicati del match.

Micidiali nel terzo quarto (parziale di +12), le italiane hanno spento ogni tentativo di rimonta francese, chiudendo la gara tra l’applauso del pubblico e un tuffo collettivo nella fontana fuori dal palazzetto.

Un gruppo costruito sull’amicizia e la fiducia

La forza mentale delle azzurre è stata il filo rosso del torneo. Dopo la sconfitta di misura in semifinale contro il Belgio – poi oro in finale sulla Spagna (67-65) – la squadra ha trovato nelle emozioni il motore per reagire.

«Non mi hanno fatto nemmeno finire la frase quando ho chiesto se volessero fermarsi o andare fino in fondo, – ha raccontato Capobianco a fine gara. – È un successo incredibile, tutto merito delle ragazze. Questo è il frutto di un lavoro collettivo, che coinvolge anche la Federazione, lo staff e tutto il movimento».

Cecilia Zandalasini è stata la leader indiscussa: 20 punti nella finale, una presenza costante nei momenti chiave e un posto meritato nel miglior quintetto dell’Europeo.

«È il giorno sportivamente più bello della mia vita, – ha detto tra le lacrime. – Spero che questa vittoria ispiri tante bambine a iniziare a giocare».

Accanto a lei, una Costanza Verona determinata e rinata: dopo l’errore in semifinale, ha risposto con una prestazione da 11 punti, 5 assist e 4 recuperi. Cubaj, stoica, ha giocato sopra a una caviglia malconcia ed è stata fondamentale nel momento più duro.

Pan, Fassina, Keys, Andrè, Madera, Spreafico, Trimboli, Pasa e Santucci: tutte hanno dato un contributo essenziale, pescate dal “cilindro magico” del coach, che ha saputo coinvolgere e valorizzare l’intero roster.

Il valore del risultato

Grazie alla semifinale raggiunta, le ragazze di Andrea Capobianco si sono assicurate un posto nel torneo di qualificazione alla FIBA Women’s World Cup 2026, in programma in Germania dal 4 al 13 settembre del prossimo anno.

La medaglia vinta ad Atene va quindi ben oltre il risultato sportivo. È una leva per il rilancio del basket femminile italiano, troppo spesso sottovalutato in termini di investimenti, visibilità e programmazione.

In un contesto in cui le Nazionali femminili stanno progressivamente colmando – e in molti casi superando – il gap con i colleghi uomini, questo bronzo rappresenta un asset strategico per la Federbasket e per gli sponsor.

«Questa medaglia è il simbolo del lavoro straordinario svolto da Capobianco e dallo staff, – ha sottolineato il presidente FIP Gianni Petrucci ai microfoni RAI. – Un risultato che certifica la qualità del progetto e il valore umano di queste ragazze. Il movimento ha bisogno di loro e, grazie a loro, può guardare al futuro con ottimismo».

Negli ultimi vent’anni, la Nazionale maschile non è mai andata oltre i quarti agli Europei, mentre quella femminile torna ora a brillare. È l’ennesimo segnale di come il movimento femminile, nonostante risorse inferiori, riesca spesso a esprimere prestazioni di valore assoluto.

Serve ora capitalizzare questo risultato: con politiche di sviluppo giovanile, con un rafforzamento delle strutture e soprattutto con investimenti mirati da parte degli stakeholder.

Un trampolino, non un traguardo

«Il futuro è splendido», ha detto Costanza Verona. Ed è difficile darle torto. Questo bronzo è la fine di un digiuno, ma soprattutto l’inizio di un ciclo. Con una generazione affamata, un coach capace e una nuova credibilità, l’Italia femminile del basket ha riscritto la storia. Ora è il momento di proteggerla, alimentarla e farla fruttare.

Perché, in fondo, questo bronzo vale molto più del suo peso: vale una nuova era.

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