La coppia di curve Arrabiate che sintetizzano bene, già nel nome, l’impegno dei piloti nell’affrontarle. E poi i cambi di pendenza continui, le curve veloci e il lungo rettilineo della bandiera a scacchi, dove si superano i 360kmh. Nei pochi istanti in cui si può staccare lo sguardo dalla pista, tribune gremite di tifosi, che componevano un tempo la marea gialla, negli anni d’oro di Valentino Rossi, e che ora si sono tinte di rosso per supportare l’entusiasmo Ducati.
Il Mugello è più che il circuito, di proprietà Ferrari, che ospita il Gran Premio d’Italia di MotoGP ininterrottamente dal 1994.
È un’esperienza indimenticabile per i piloti ed è la perfetta rappresentativa (al pari di Misano, va osservato) della passione che anima l’Italia del motorsport che sulle due ruote raggiunge livelli così alti che sfiorano il fanatismo.
Mugello 2025: la grande occasione per Bagnaia
Rispetto alle stagioni precedenti la MotoGP arriva all’appuntamento con il GP d’Italia con equilibri diversi.
Dopo quattro stagioni nelle quali Pecco Bagnaia era in piena lotta per il Mondiale, nel 2025 la stagione per il ducatista è partita sottotono, come se fosse incapace di trovare quel feeling con la sua Desmosedici che l’ha portato a ottenere due titoli mondiali consecutivi e due secondi posti, con oltre a 30 vittorie nel suo percorso in classe regina, con la Rossa di Borgo Panigale.
Chi invece sta dimostrando di essere un tutt’uno con la Ducati factory, è Marc Marquez, approdato alla casa di Borgo Panigale dopo una stagione interlocutoria con il team Gresini, ha portato a casa quattro vittorie e altri due podi, per un bottino di sei risultati positivi su otto gare disputate.
Un dominio al di sopra delle aspettative, quasi che la lunga vita sportiva precedente in Honda, non fosse mai esistita e che lo spagnolo fosse da sempre in sella a una Ducati.
A latere di un Marquez che vince e di un Bagnaia che non convince, la stagione 2025 non si sta caratterizzando neanche per particolari exploit degli altri piloti italiani, se si esclude il guizzo di Marco Bezzecchi a Silverstone.
Enea Bastianini è ancora in fase di costruzione di un rapporto con la sua KTM, Luca Marini è nella stessa situazione con la Honda, oltre a essersi infortunato.
Sembrano più a proprio agio i due piloti del team VR 46, Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio, che hanno dimostrato un buon passo gara anche se non hanno ancora raggiunto i risultati che contano.
Mugello MotoGP valore economico: la possibile risposta del pubblico
Un insieme di fattori che potrebbe portare il pubblico del Mugello a una lieve ridimensionata rispetto al passato.
Certo, il fascino dell’appuntamento resta indiscusso e per molti quel che conta è assistere dal vivo a una gara del motomondiale.
In più, per tanti appassionati è il Gran Premio che segna l’arrivo dell’estate e, complice un territorio dall’appeal versatile come la Toscana, i tanti campeggi del Mugello (compreso quello interno al circuito) e gli eventi collaterali – ufficiali e non – il weekend di gara si tramuta in weekend di festa e vacanza.
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Ciò non toglie che potrebbe essere di minore interesse assistere a un nuovo assolo di Marc Marquez nel primo appuntamento casalingo per l’Italia.
Difficile quindi pensare che possa essere un’edizione da record in termini di spettatori e che possa infrangere il primato del 2017 – con un weekend di dominio italiano in tutte le classi – e oltre 164mila spettatori nella tre giorni di motori.
Guardando l’affluenza delle ultime tre edizioni si è assistito a una progressione:
- 2022: 74.078 (limitazioni pandemiche)
- 2023: 135.670
- 2024: 156.767
Stimando una possibile affluenza per l’edizione 2025, l’ufficio studi di Sport e Finanza ha adottato un approccio prudenziale, imputabile al fattore Marquez di cui sopra, è ha scelto di limitare le presenze a 150mila spettatori (148mila per l’esattezza) nel weekend di gara.
Mugello MotoGP valore economico: i ricavi da GP, sale il ticketing
I ricavi da GP, intesi come spese dirette all’interno del circuito, dovrebbero raggiungere 35,7 milioni di euro, in crescita di poco più del 3% rispetto al 2024.
Un rialzo, anche a fronte della flessione degli spettatori, dovuto a un incremento del ticketing rispetto al recente passato, che si attesta su una media biglietto di 115€.
Stabili invece le altre voci di spesa come food&beverage e merchandising.
Ma come sempre per le manifestazioni sportive che si spalmano su più giornate, è l’indotto sul territorio a contribuire maggiormente all’impatto economico complessivo.
Servizi ricettivi, ristorazione extra circuito, shopping e trasporti sono le voci prese in analisi che coinvolgono la stra-grande degli spettatori (si stima oltre il 75% del totale) che provengono da fuori regione e in gran parte dall’estero.
Per questi appassionati dunque, oltre al budget da destinare alle attività all’interno del Mugello, vi sono i costi extra che diventano ricavi per il territorio.
Un indotto in crescita per il territorio
Tra le voci di spesa analizzate, l’incremento più consistente riguarda i servizi ricettivi, che salgono di circa il 10% rispetto alle rilevazioni delle passate stagioni e i costi della ristorazione extra circuito che, tra trend inflattivo e incremento dei costi delle materie prime, registrano un rialzo di circa 22 punti percentuali.
La media dei costi complessivi extra GP raggiunge quindi 850 euro a persona, per un indotto complessivo che dovrebbe superare così i 94 milioni di euro.
Con un’affluenza nel weekend di gara di 148mila spettatori, sommando le due voci principali di ricavo, con gli oltre 35 milioni di euro di ricavi da GP e più di 94 milioni di indotto sul territorio, l’impatto economico complessivo per il weekend di gara del GP di Italia al Mugello, dovrebbe dunque superare i 130 milioni di euro.
Se le stime fossero confermante si registrerebbe dunque un lieve aumento (nell’ordine di meno di 2 punti percentuale) rispetto ai 128 milioni dell’edizione 2024.