La 24 Ore di Le Mans in partenza. L’appuntamento francese non è solo la gara più iconica del FIA World Endurance Championship: è un simbolo del motorsport mondiale e un banco di prova estremo per l’innovazione tecnica e lo spirito di squadra.
Per Ferrari, questa competizione rappresenta una parte essenziale della propria storia sportiva e ingegneristica, fatta di successi, ritorni attesi e sfide sempre nuove.
Le Mans Ferrari: un legame che dura da oltre 70 anni
Dal primo trionfo assoluto nel 1949 con la 166 MM guidata da Luigi Chinetti e Lord Selsdon, Ferrari ha collezionato undici vittorie totali a Le Mans. Questa gara è diventata un tassello fondamentale del mito del Cavallino Rampante, contribuendo a scrivere una narrazione fatta di coraggio, tecnica e visione, racconta Il Messaggero.
Il ritorno, fortemente voluto da John Elkann dopo cinquant’anni di assenza, ha segnato una svolta strategica. Il progetto ha dato risultati immediati: due vittorie consecutive a Le Mans e una stagione 2025 iniziata con tre successi su tre gare – in Qatar, a Imola e a Spa-Francorchamps – che hanno rafforzato la convinzione nel lavoro svolto.
Nonostante i successi recenti, affrontare Le Mans significa accettare l’imprevedibilità. In questa gara nulla è mai garantito, e ogni errore può costare caro. Preparazione e sviluppo contano, ma ciò che fa la differenza è la capacità di adattarsi alle condizioni mutevoli della corsa: gestire consumi, energia, pneumatici, mantenendo lucidità per 24 ore consecutive. Non c’è spazio per l’arroganza: la regola è restare ancorati alla realtà, con i piedi (o meglio, tutte e quattro le ruote) ben saldi a terra.
Le Mans Ferrari: la 499P, un progetto costruito come una visione
La decisione di partecipare con una Le Mans Hypercar ha permesso a Ferrari di sviluppare internamente la 499P, coinvolgendo anche Dallara nella progettazione. Il risultato è una vettura concepita come un vero e proprio laboratorio tecnologico: il motore V6 ibrido, derivato dalla Ferrari 296, è stato adattato per garantire performance e affidabilità su lunghissime percorrenze.
Il progetto è coordinato da Antonello Coletta, con il supporto del gruppo tecnico diretto da Ferdinando Cannizzo e la gestione operativa affidata ad AF Corse. Un team che, oltre alla competenza tecnica, è chiamato a dimostrare tenuta mentale e resistenza, doti imprescindibili in una gara in cui la pressione non concede pause.
La comunità intorno all’appuntamento sportivo
Oltre all’aspetto sportivo e tecnologico, Le Mans è anche un evento che coinvolge una comunità ampia di appassionati. Lo scorso anno, oltre 329mila spettatori hanno seguito dal vivo la gara e celebrato la vittoria dell’equipaggio composto da Fuoco, Molina e Nielsen, che ha fatto seguito al successo del trio Pier Guidi, Calado e Giovinazzi nell’edizione precedente.
Molti dei presenti erano membri del Ferrari Hyperclub, riuniti a Casa Ferrari per vivere insieme il fine settimana di gara. Una dimostrazione di come le competizioni siano ancora oggi un elemento centrale nel costruire e rafforzare il legame tra il marchio e chi lo sceglie.
Alla vigilia di una nuova edizione della 24 Ore, Ferrari si presenta con lo slancio dei successi recenti ma anche con la consapevolezza che ogni gara è una storia a sé. A Le Mans nulla si può prevedere davvero, e forse è proprio questo a renderla una delle competizioni più affascinanti e autentiche al mondo.