Brignone non smette di stupire: «I successi il risultato di un lavoro incredibile»

La sciatrice azzurra dopo aver conquistato la sfera di cristallo e la coppa di discesa libera, si è presa anche il gigante scavalcando Alice Robinson grazie al secondo posto a Sun Valley.

Brignone intervista
stagione da record
Federica Brignone (Photo by: Insidefoto/GEPA pictures/ Thomas Bachun)

Chiusura col botto. Dopo aver già incassato la matematica certezza di trionfare nella coppa generale, e insieme il trofeo di specialità in discesa libera, Federica Brignone chiude la stagione al meglio conquistando anche il gigante.

Nella pista di Sun Valley intitolata a Ernest Hemingway, è arrivato il secondo posto nell’ultima gara di stagione che, complice la caduta di Alice Robinson, sua rivale per la vittoria finale, è valso la coppa di slalom gigante.

«Ora che è tutto finito, a posteriori posso dire che è davvero fantastico – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport . Ma in verità sono stata focalizzata sugli obiettivi tutta la stagione e non mi sono mai persa via. Sapevo esattamente cosa mi stavo giocando, gara dopo gara».

Brignone intervista: tre mesi dal primo successo in discesa alla coppa di specialità

Una stagione straordinaria, specie se si pensa che il primo successo in discesa è arrivato meno di tre mesi fa in Austria a St. Anton, e in questo arco di tempo è riuscita a imporsi come la più veloce della disciplina.

«È stato un percorso, il risultato di un lavoro incredibile che mi rende ancor più orgogliosa. Non facendo parte del mio bagaglio tecnico dall’inizio, l’ho dovuta sviluppare. Ma è proprio quando il gioco si fa difficile, che mi piace». 

E proprio la versatilità e la capacità di rinnovarsi all’età di 34 anni che rende le gesta di Brignone un’impresa:  «Oltre all’incredibile conquista della seconda Coppa generale, vado fiera di aver vinto il trofeo in quattro discipline diverse: discesa, superG, gigante e combinata. Mi manca solo lo slalom». 

Brignone intervista: il supporto della squadra di lavoro e della famiglia

La forza di Brignone è anche quella di avere un team di primo livello, che l’ha accompagnata durante tutto il percorso, e che ci tiene a ringraziare: «Tutti quelli che hanno lavorato per me, in squadra e a casa, in tutti questi anni. Mi hanno permesso di essere l’atleta che sono oggi, completa e veramente forte». 

Il loro sostegno è stato cruciale soprattutto nel corso dei momenti di maggiore fragilità, specie in seguito ai Mondiali di Cortina 2021, in cui Brignone stava pensando di appendere gli sci al chiodo: «Ho una memoria di ferro, ma quell’anno è stato talmente brutto che l’ho cancellato».

L’ascesa nell’olimpo degli sport invernali

Una stagione di record straordinari, che proiettano sempre più il nome di Brignone al fianco di quello delle leggende italiane dello sci alpino: «L’effetto è lo stesso di cinque anni fa, quando conquistai la prima Coppa. Sono grata di aver incrementato i miei risultati».

Per suggellare ulteriormente l’ascesa nell’elite degli sport invernali, a Courmayeur le verrà dedicata la pista 14, diventando così ancora di più una campionessa senza tempo.

«È un onore incredibile, qualcosa di veramente speciale. Mai avrei pensato che nella stazione dove sono nata sciisticamente resterà per sempre qualcosa che porta il mio nome». 

In attesa delle Olimpiadi casalinghe nel 2026, in cui Brignone arriva dopo aver mandato un forte segnale alla concorrenza, ora è il momento del meritato riposo e di godersi i festeggiamenti, con la consegna della sfera di cristallo prevista in giornata al termine delle gare.