Il Qatar mette gli occhi su Sauber: pronto l’ingresso nella scuderia al fianco di Audi

Il fondo sovrano dello stato della penisola del golfo sarebbe in procinto di entrare nel capitale di Sauber, rafforzando il progetto di Audi che punta ad un esordio dirompente nel Circus nel 2026.

Qatar Audi F1
ingresso del qatar in f1
Valteri Bottas, Sauber (Photo by: Federico Basile / Insidefoto)

Arrivano i rinforzi. Secondo le indiscrezioni circolate sulla stampa specialistica, il fondo sovrano del Qatar starebbe valutando di acquisire una quota di Sauber, la scuderia recentemente rilevata da Audi, pronta a debuttare in F1 nel 2026.

La casa automobilistica tedesca del Gruppo Volkswagen ha perfezionato nel marzo di quest’anno l’acquisizione della scuderia per una cifra di 650 milioni di euro da Finn Rausing, e punta a sfruttare l’adozione del cambio di regolamento nel 2026 come finestra competitiva per esordire in pompa magna nel campionato.

Il fondo del Qatar sarebbe disposto a investire fino a un miliardo di euro per salire a bordo, con le trattative che sembrano orientarsi verso una quota di minoranza, anche se al momento non si può escludere nessuno scenario.

Le opzioni in campo spaziano da un semplice investimento di minoranza ad un accordo di più ampio respiro che coinvolgerebbe anche i naming rights della scuderia, fino ad un’acquisizione della maggioranza con annesso l’impianto di Neuburg.

Qatar Audi F1 – Le problematiche dell’esordio

Audi ha investito pesantemente per farsi trovare pronta all’enorme sfida, e riuscire laddove tutti gli altri hanno fallito. Essere competitivi fin dal primo anno è una chimera, ma la compagnia in mano a Volkswagen punta a ribaltare un paradigma consolidatosi negli anni.

Le problematiche incontrate dagli esordienti sono molteplici: dalla necessità di dotarsi di una tecnologia avanzata e specializzata, fino alle sfide posta dalla cultura organizzativa tipica delle grandi aziende, che mal si adatta ad un ambiente iperdinamico come quello del Circus che richiede processi decisionali snelli e reattivi.

Emblematica in tal senso è l’esperienza di Mercedes, che da quando ha deciso di mettersi in proprio nel 2010 ha dovuto aspettare un quadriennio, e in particolare l’introduzione delle power unit per poter vantare una vettura competitiva.

Anche Aston Martin è un’altra vittima illustre di questa dura legge, con Lawrence Stroll che ha destinato ingenti risorse al progetto fin dal suo ingresso nel 2018 senza tuttavia riuscire ad ottenere risultati all’altezza delle aspettative. E la lista non si arresta a questi due casi.

Qatar Audi F1 – Gli investimenti di Audi

Per sfuggire a quello che sembra un inevitabile destino, Audi si è finora occupata soprattutto di dotarsi di un apparato dirigenziale di primo livello, affidando le chiavi a Mattia Binotto, storico ingegnere e dirigente di casa Ferrari.

Un altro pezzo da 90 che ha sposato il progetto Sauber è Jonathan Wheatley, che ha lasciato la Red Bull per assumere la carica di Team Principal dopo un rapporto lavorativo durato 18 anni in cui ha contribuito ai successi della casa austriaca.

Sul fronte dei piloti al momento non sono stati ingaggiati nomi altisonanti, con i rumors che si rincorrono su chi saranno i volti di punta del nuovo ambizioso progetto, che vedrà sicuramente nomi di peso anche al volante.

Intanto, è stato annunciato che Gabriel Bortoleto, pilota emergente che si sta distinguendo in F2, sarà il compagno di squadra di Nico Hulkenberg per la prossima stagione, in attesa dei botti previsti per il 2026.

Qatar Audi F1 –Volkswagen arranca

In questo quadro si inserisce il momento complicato di Volkswagen dal punto di vista industriale, con la seria possibilità che si debba procedere a chiudere impianti e licenziare personale fino a 30mila unità.

Dato il periodo di vacche magre, sono crescenti i malumori per le ingenti risorse destinate al progetto Sauber, che mal si concilierebbero con un robusto ridimensionamento dell’organico aziendale. In tal senso, i capitali del Qatar sarebbero cruciali per garantire la sostenibilità dell’operazione.

Al periodo turbolento si aggiunge anche la recente instabilità nei vertici dirigenziali di Audi, con il licenziamento del ceo Markus Duesmann, principale sostenitore dello sbarco in F1, avvenuto nel 2023.

Allo stesso tempo il consigliere delegato per la ricerca e lo sviluppo di Audi in carica di monitorare l’andamento del progetto ha lasciato la carica ricoperta nel luglio di quest’anno, sintomo della progressione dell’emorragia nell’organico dirigenziale preposto al progetto F1.

La strategia sport del Qatar

Il fondo del Qatar vanta una relazione privilegiata con il suo interlocutore, detenendo già il 17% di Volkswagen, la casa madre di Audi. L’interesse per la scuderia è da inquadrarsi nella strategia portata avanti dallo stato qatariota di investimenti nello sport.

Lo stato del Golfo sta sempre più consolidando la sua presenza nell’ecosistema dello sport, sia direttamente attraverso l’organizzazione di grandi eventi, tra cui spiccano i Mondiali del 2022, sia indirettamente attraverso i suoi tentacoli rappresentati da aziende controllate.

I veicoli dello stato agiscono sia attraverso acquisizioni, come nel caso del Paris-Saint Germain e delle quote nelle franchigie di NBA e NHL, sia attraverso le sponsorizzazioni: si pensi a Qatar Airways e i suoi recenti accordi con l’Inter e la Formula 1.