Il Tour de France è in procinto di sfrecciare nelle strade del Belpaese. Il terzo evento sportivo per copertura televisiva, dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi, quest’anno inizierà in Italia e coinvolgerà tre diverse regioni – Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte – nelle prime quattro tappe.
La competizione ha una dimensione economica significativa: il giro d’affari complessivo si stima in 150 milioni di euro, grazie ad un audience globale che raggiunge i 3,5 miliardi di spettatori distribuiti in 190 paesi.
Il risultato è stato ottenuto grazie ad un lavoro di concerto tra le istituzioni delle regioni coinvolte, con capofila il sindaco di Firenze Dario Nardella in quanto presidente del comitato promotore.
La Grand Depart avrà il via da Firenze: partenza fissata in piazza della Signoria sabato 29 giugno alle ore 12. Per la prima volta il tour parte da un sito Unesco, per poi proseguire con un itinerario suggestivo che prevede un passaggio sul Ponte Vecchio e in seguito su Piazzale Michelangelo.
«È un tour da record – ha dichiarato Nardella -: è la prima volta che parte dall’Italia, la prima volta da Firenze, la prima volta da un sito patrimonio mondiale dell’Unesco. A questo si aggiunge il fascino della grande storia del ciclismo: Bartali, Nencini e tutti gli altri campioni toscani e fiorentini. La partenza da Firenze ci farà rivivere le loro imprese. Sogneremo di nuovo quando vedremo sfilare nel centro storico della città, tra i monumenti più belli del mondo, tutte le squadre di questa grande competizione».
Tour de France impatto – Firenze e Toscana
Firenze, e di riflesso la regione Toscana, si è assicurata dunque una delle tappe più prestigiose, la Grand Depart. Il Centro Studi Turistici della città metropolitana ha effettuato una stima dell’indotto economico che genererà sul territorio la prima tappa, quantificando l’importo in 20 milioni di euro.
L’evento, secondo quanto dichiarato dal direttore del Centro Alessandro Tortelli, dovrebbe essere seguito da oltre 500 mila persone. Nella culla del Rinascimento sono previsti oltre 160mila spettatori in arrivo da fuori provincia, con l’offerta alberghiera avviata verso la saturazione.
Il perimetro dei 20 milioni include esclusivamente i turisti pernottanti, ai quali vanno aggiunti gli appassionati che si recheranno in città senza soggiornare, che porteranno in dote una spesa di circa 6 milioni di euro. Rilevante anche l’apporto generato dai consumi dei residenti, che arriverà a sfiorare i 3 milioni.
Le due componenti principali di spesa risultano essere i servizi legati all’ospitalità, che si prevede raggiungeranno i 9,6 milioni, e i servizi di ristorazione, stimati in 9 milioni. Infine, si prevede verranno impiegati 5,8 milioni nell’ambito dell’offerta commerciale.
Tour de France impatto – Emilia-Romagna
La regione Emilia-Romagna sarà il territorio maggiormente coinvolto dal passaggio del tour. La regione è l’unica ad organizzare una tappa che si svolgerà interamente sulla sua superficie (la Cesenatico-Bologna).
Inoltre, è stata designata come punto d’arrivo della Grand Depart con Rimini, città natale di Marco Pantani, e come luogo di partenza della terza tappa con Piacenza, con arrivo previsto a Torino. Lungo il tragitto il gruppo transiterà a Tortona, dove potranno calcare le strade già battute di Fausto Coppi, che ha trascorso la sua gioventù nel paese in provincia di Alessandria.
Considerando il ruolo preminente dell’Emilia-Romagna, la regione sarà in grado di catturare la parte preponderante dell’indotto complessivo. Secondo le cifre emerse da uno studio commissionato dalla regione, dell’indotto diretto complessivo di 59 milioni di euro la stessa beneficerà di 29 milioni.
Stefano Bonaccini, presidente della regione, ha recentemente dichiarato di aspettarsi 2 milioni di spettatori dal vivo e 130mila prenotazioni alberghiere sul territorio. Rilevante anche l’impatto indiretto che la competizione sarà in grado di generare grazie alla sua imponente visibilità internazionale: si stimano ulteriori 47 milioni complessivi.
Il tour promuoverà un forte slancio dell’industria nazionale, generando un importante effetto di traino sulla crescita del settore; è infatti prevista una ricaduta economica di 13 milioni sulle aziende della filiera del ciclismo.
Tour de France impatto – Piemonte
Per quanto riguarda il Piemonte, oltre ad essere la destinazione finale della terza tappa, la più lunga del tour, con il suo capoluogo, sarà l’anello di congiunzione con il territorio transalpino. La quarta tappa partirà infatti da Pinerolo e attraversa le Alpi presso Sestriere prima di raggiungere l’approdo che sarà situato oltreconfine a Valloire.
Complessivamente sono stati investiti circa 8 milioni di euro tra Toscana ed Emilia-Romagna e 1 milione dalla regione Piemonte, oltre a 2 milioni stanziati dalla città di Torino e ai 250 mila di Pinerolo per organizzare la rassegna ciclistica più guardata al mondo.
Di questa cifra circa 6,5 milioni sono stati corrisposti alla Amaury Sport Organisation, la società che si occupa di organizzare il Tour, secondo la seguente divisione: la Regione Emilia-Romagna ha versato il 54%; la Città Metropolitana di Firenze 30,5%; mentre in capo alla Regione Piemonte è attribuita la quota del 15,5%.
Le previsioni mostrano l’oculatezza dell’investimento, con un impatto economico complessivo – sommando indotto diretto ed indiretto – di 106 milioni ed un ritorno sull’investimento, che equivale a circa dieci volte gli stanziamenti previsti.
Questi numeri superano le più rosee aspettative e i valori del moltiplicatore quantificati sulla base delle precedenti edizioni. Il ministero francese ha calcolato infatti un moltiplicatore pari a tre per ogni euro investito dalle istituzioni ospitanti, che sale fino a nove secondo le stime degli organizzatori del Tour che considerano gli investimenti complessivi per l’evento.
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