Essere la culla dei motori è già un segno indelebile. Avere una squadra di calcio che ottiene, per la prima volta, la qualificazione in Champions League. Poter contare su un club di basket dalla grande competitività nazionale e no. Queste sono solo alcuni dei risultati dell’Emilia-Romagna nello sport.
Dal punto di vista infrastrutturale la Regione si conferma al top in Italia. A evidenziarlo è l’ultimo report di Rome Business School, “Lo sport in Italia. Governance, impatto economico e infrastrutture sportive”, a cura di Francesco Baldi, Docente dell’International Master in Finance di Rome Business School; Massimiliano Parco, Economista, Centro Europa Ricerche e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.
Secondo un’indagine SVIMEZ, infatti, l’Emilia-Romagna detiene il primato di impianti sportivi nazionali, centrando un 12,7%. Sul podio delle Regioni si trovano, a seguire, la Lombardia con il 12,3% e il Veneto con il 12,1%.
Ma qual è la situazione generale dell’impiantistica sportiva in Italia? Ecco cosa risulta dal report di Rome Business School.
Impianti sport Italia – Dominio del Nord, fanalino di coda la Basilicata
L’organizzazione di eventi sportivi, che vanno dalle competizioni professionistiche a quelle amatoriali, necessita di strutture moderne e accessibili al pubblico.
Il Censimento Nazionale degli Impianti Sportivi, effettuato tra il 2015 e il 2020, consente di identificare e tenere sotto controllo le strutture sportive presenti in tutto il paese. In Italia, secondo le rilevazioni più recenti, ci sono circa 77mila impianti sportivi
Il Nord si distingue per avere una maggiore concentrazione di impianti sportivi a disposizione di chi desidera praticare attività fisica. La Valle d’Aosta, la Basilicata e il Molise, invece, mostrano una presenza significativamente ridotta di tali strutture, con una percentuale inferiore allo 0,5%.
Impianti sport Italia – Il calcio a 5 è il più presente nel Paese
In Italia, tra le varie discipline sportive, il calcio a 5 è il più diffuso, con circa 25,9 impianti ogni mille abitanti.
Poco meno comune è la presenza di strutture per attività ginnico-motorie, con 25,3 impianti ogni mille abitanti. Seguono poi le infrastrutture per pallavolo, pallacanestro e tennis.
Negli ultimi anni, la popolarità crescente del padel ha portato alla trasformazione di molti impianti sportivi e alla costruzione di nuovi sia al chiuso che all’aperto.
È necessario sottolineare come l’offerta di impianti sportivi tenda a seguire la domanda di mercato. Pertanto, l’emergere di nuovi sport o l’aumento della popolarità di sport già praticati potrebbe modificare significativamente la distribuzione delle strutture sportive sul territorio nazionale.
Impianti sport Italia – Trentino al top per pratica sportiva continuativa
La partecipazione allo sport coinvolge persone di tutte le età, ma il cambiamento naturale delle capacità fisiche e cardio-circolatorie in base all’età comporta una distribuzione non uniforme.
In Italia, considerando la popolazione di età superiore ai 6 anni, la fascia con la maggior percentuale di praticanti sportivi è quella tra i 15 e i 17 anni, con circa l’82,8% di partecipazione. Con l’aumentare dell’età, la percentuale di chi pratica sport diminuisce, scendendo sotto la maggioranza oltre i 75 anni.
Affinando l’analisi a livello regionale, per quanto riguarda la pratica sportiva continuativa, ecco che il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta si distinguono per la più alta percentuale di praticanti sportivi regolari.
In Trentino-Alto Adige, il 39,6% degli individui pratica attività sportive in modo continuativo. In Valle d’Aosta, il 34,4% degli individui pratica sport in maniera assidua. Scendendo lungo la penisola italiana, la percentuale di praticanti sportivi diminuisce.
Tuttavia, ci sono due eccezioni nel campione: l’Umbria e la Sardegna. La prima presenta una percentuale di individui che pratica sport in modo continuativo (24,1%) significativamente inferiore rispetto alle altre regioni del Centro Italia, mentre la seconda si distingue tra le regioni del Mezzogiorno per avere una quota di pratica sportiva (29,7%) simile a quella delle regioni del Centro Italia.
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