L’atto conclusivo della stagione WTA 2024 andrà in scena a Riad. L’Arabia Saudita continua ad accrescere il suo prestigio nel panorama tennistico: dal 2 al 9 novembre, le otto migliori giocatrici al mondo si sfideranno, a suon di colpi, per la corsa al prestigioso titolo di “Maestra”.
La decisione finale è motivata dalla ormai consolidata presenza delle WTA Finals nel Medio Oriente, con tornei di elevato prestigio che si svolgono sul territorio da oltre 20 anni. La tennis mania sta arrivando anche in Arabia: solo l’anno scorso, infatti, sono stati registrati 30mila nuovi iscritti, con previsioni che indicano un aumento a 60mila per il 2024.
Al netto di sorprese nel ranking, alle prossime Finals parteciperanno tenniste del calibro di Iga Swiatek (attuale numero 1 della classifica) e Aryna Sabalenka (vincitrice degli Australian Open).
Il tennis italiano può sperare nella prima partecipazione storica ad un evento del genere, grazie a Jasmine Paolini: l’attuale numero 14 del mondo in carriera ha espresso il suo miglior tennis in terra araba. A testimoniarlo, la recente vittoria nel WTA 1000 di Dubai.
WTA Finals 2024 Arabia – Un montepremi senza precedenti
L’approdo in Arabia Saudita ha portato a un aumento sostanziale del montepremi complessivo dell’evento.
Il partenariato con la Federazione Tennis Saudita garantirà un prize money senza precedenti di 15,25 milioni di dollari per l’edizione 2024, con prospettive di ulteriori incrementi nei due anni successivi, nel 2025 e nel 2026.
La grossa spinta in termini economici del Medio Oriente viene evidenziata dal grande divario con il premio complessivo dell’edizione 2023 giocata a Cancun (Messico): in quell’occasione ammontava a “soli” 9 milioni di dollari.
Confrontandolo con i 15 milioni di dollari delle ATP Finals 2023 di Torino, da notare come si sia assottigliato completamente il gap tra maschile e femminile. L’alto livello delle WTA Finals, e la disponibilità economica dello stato arabo, ha permesso lo stanziamento di un tale prize money.
Il programma del fondo governativo PIF, Vision 2030, si basa infatti fortemente sull’investimento nello sport mondiale e l’attuale clamore mediatico del tennis non fa che confermare la decisione di puntare su di esso.