Gli impianti sportivi creano valore. Si parla di benefici sociali pari a 1,38 miliardi di euro, oltre a un miliardo risparmiato dalla spesa sanitaria. A un anno dall’emissione del social bond, l’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) tira le somme.
«Questi risultati confermano la bontà del percorso intrapreso nello sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura», spiega Beniamino Quintieri, presidente dell’Ics. L’emissione del primo social bond ha permesso di raccogliere 300 milioni grazie a 45 investitori, fra cui circa un terzo esteri.
Ora, a un anno dall’emissione, nell’orizzonte di vita delle infrastrutture finanziate, l’istituto stima «benefici sociali per 1,38 miliardi. Proventi destinati al 60% ai comuni, seguiti da pmi, federazioni sportive, no-profit, università e parrocchie», dice Quintieri. Il ritorno sociale degli investimenti realizzati, attraverso il social bond, si attesta intorno a 3,4 volte.
Oltre ai mutui per lo sviluppo infrastrutturale, i proventi del social bond sono stati indirizzati anche verso mutui liquidità per combattere la crisi pandemica. «L’intervento anticiclico di Ics ha contribuito a evitare default. I prestiti liquidità erogati hanno preservato 36 milioni di euro di fatturato, salvando 718 posti di lavoro, 298 solo per le palestre».