All’unanimità, 312 su 312. In un’Italia divisa e lacerata più o meno su tutto, il riconoscimento dell’«attività sportiva» inserito nell’articolo 33 della Costituzione, mette tutti d’accordo alla Camera dei deputati. Alla quarta approvazione parlamentare il sì è definitivo.
Esulta Andrea Abodi, il ministro dello Sport, che parla di «passaggio storico». Poco dopo anche la premier Giorgia Meloni scrive di «una vittoria dello sport in ogni declinazione, non solo agonistica ma anche amatoriale, di base e di prossimità». Ecco il comma della svolta: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».
Dopo 75 anni la “ferita” del testo originario della Costituzione, che aveva evitato la parola sport per rompere con le strumentalizzazioni propagandistiche del fascismo, è sanata. Ora si dovrà passare dalle parole ai fatti, uniformando la pratica sportiva nel paese e investendo risorse nel settore.